chest pain waltz pt.V

quella cosa che ho raccontato una volta che mi hanno intervistato, ne parlavo qui in un post che si chiama un ricco omaggio un ricco tributo un ricco noscimento, ho raccontanto che l’amica psicologa di una mia amica aveva detto che secondo lei per affrontar la vita ho bisogno di alcuni strumenti, senza faccio fatica. la fotografia, la scrittura, la musica. la psicologa diceva anche che le donne le uso come degli strumenti. che lì sul momento quando è saltata fuori questa cosa un po’ mi ero spaventato. che intanto il verbo usare, riferito a una donna che mi piace, che fastidio. e poi anche strumento, addirittura. che parola brutta.

e invece aveva ragione, la psicologa.

che mi sono accorto, la signorina che in questi giorni non c’è e io di notte non dormo niente. la uso come uno strumento. quando c’è, intendo. si capisce quindi perchè non dormo.

in pratica, fa da apparato filtrante.

funziona così, quando dorme nella mia spalla, magari a lei sembra che sta solo dormendo, e invece fa una cosa bellissima neanche si accorge respira l’aria, la butta fuori e quell’aria la respiro poi io. prende il mondo, se lo tira dentro e poi lo fa uscire con il suo profumo addosso.

ecco. di notte, respirare l’aria senza che prima l’abbia filtrata lei, mi passa la voglia di dormire.

che poi chissà come la prende, che scrivo pubblicamente queste cose un po’ innamorate, conoscendola è facile che prima di salir sull’aereo per tornare qua mangia un panino con la cipolla.

non sarebbe neanche la prima volta.

Una Risposta

  1. le toille

    oddio ti farà delle cose bruttissime, altro che cipolla!

    20 agosto 2010 alle 11:27 am

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