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la donna la donna la donna… ohll’omo?!

il titolo di questo post è una citazione dal film Berlinguer ti voglio bene, di Giuseppe Bertolucci, 1977. un bel film, se non l’avete visto provvedete a colmare la lacuna.

questa mattina sono andato a far colazione al bar, come consuetudine, e mancando parcheggi liberi ho gironzolato due secondi davanti al bar ho visto una macchina che stava uscendo da un parcheggio mi son messo lì fermo ad aspettare che uscisse così mi ci parcheggiavo poi io.

solo che la macchina che stava uscendo dal parcheggio era un suv e chi la guidava era una femmina.

ci ha messo tre minuti di orologio a venir fuori ha fatto cinque sei manovre. e non era un parcheggio difficile spazio ne aveva anche tanto.

e allora vorrei rendervi partecipi di una mia teoria.
che poi quando finite di leggerla se siete superficiali pensate eccolo qua il solito maschilista. e invece no, se ci pensate bene la mia è una teoria che si dispiace per le femmine vittime del maschilismo dei loro mariti.

la teoria è questa qui. ci sono le femmine che non sanno guidare. anche di maschi che non sanno guidare c’è pieno, ma con la mia teoria ora i maschi che non sanno guidare non c’entrano. allora dicevo, le femmine che non sanno guidare loro poverette lo sanno anche, di non esser capaci. e se fosse per loro andrebbero in giro con delle macchine piccole, facili da guidare. ve le ricordate le lancia y10, non quelle di adesso, quelle che giravano negli anni novanta col portellone dietro dritto nero? anche lì avevo una mia teoria, che se vedevi passare una lancia y10, alla guida c’era nove volte su dieci una figa pazzesca, provate a far mente locale, a ricordarvi, vedrete che ho ragione io.

e invece da dieci anni a questa parte le femmine che guidano male, che son sicuro se fosse per loro guiderebbero una macchinina senza pretese che anche se la sbatti da tutte le parti pazienza, loro un bel giorno si trovano un moroso, che poi magari se lo sposano anche. e il moroso, non uno povero, dico un moroso che va dal mediamente benestante al ricco sfondato, questa femmina che si è sposato la ama anche, le vuol del bene. e sa benissimo che questa femmina che si è sposato non è capace di guidare. e allora cosa fa, perde un paio di giornate a spiegare alla sua femmina come si fa a fare un parcheggio decente o a entrare e uscire da una rotonda come si deve? no. perchè la femmina in questione è anche una femminista orgogliosa, e odia che il suo maschio si metta lì a spiegarle come funziona la vita. e bisticciar con la propria moglie è una seccatura che uno se la evita anche volentieri. e allora, il maschio fa un altro ragionamento e dice: amore mio io ti voglio bene e la prima cosa che voglio per te è la salute. non mi va che ti fai male, che rischi di piantarti contro un platano. e questo fatto che guidi di merda, io non sto tranquillo, perchè lo so che prima o poi ne combini una delle tue. e allora sai cosa faccio? ti compro io una bella macchina. ma non una lancia y10, no. ti regalo una specie di carro armato blindato sicurissimo, un suv. che se anche esci male da un parcheggio o giri senza mettere una freccia o sei distratta perchè ti stai rifacendo il trucco a ottanta all’ora in tangenziale, tu con quel suv che ti regalo io non ti fai male neanche se ti impegni. al massimo ci metterai due ore per liberare un parcheggio e quelli dietro che aspettano di parcheggiare al posto tuo per far colazione, che si fottano. ora ci penso io guarda qua.

e allora va da sè, in giro c’è pieno di quarantenni che pur di non farsi spiegare e insegnare qualcosa da un maschio, rischiando così mettere in discussione il loro orgoglio femminista, guidano dei suv giganteschi e non sono capaci. e quando le guardi mentre cercano di uscire da un parcheggio glielo leggi negli occhi che loro quella roba lì non la volevano. che se fosse stato per loro sarebbero ancora in giro con la loro lancia y10 come quando eran delle fighe pazzesche diciottenni.
e invece non possono, poverine. mi fanno una pena che non ve la potete immaginare.

s’apra il dibattito.

(anche s’apra il dibattito è una citazione da berlinguer ti voglio bene, in realtà non mi interessa dibattere sull’argomento)

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poi dicono l’impotenza.

non ho mai tempo per scrivere lo so mi dispiace, i lettori affezionati che venivan qui costantemente a veder cosa scrivevo, mi sa che li ho un po’ delusi, fa niente.
è che lo studio love mi sta impegnando parecchio la testa, poi ci sono delle nuove mirabolanti avventure io non so come andranno le cose, sta di fatto che la testa ce l’ho tutta concentrata qui dentro, scrivere sul blog ultimamente faccio fatica.
comunque.
c’è una cosa, volevo scriverla già settimana scorsa, poi non ho avuto il tempo, la scrivo adesso, settimana scorsa mi son fermato a dormire a pordenone dai genitori della signorina, la mattina che ci siam svegliati la signorina aveva da fare un lavoro in fiera a pordenone io dovevo tornare invece in studio le ho detto dai che ti do un passaggio fino in fiera, abbiam preso su la mia macchinina, siamo andati.
solo poi dopo andare in fiera tutto un traffico, le macchine ferme, si deve passare anche davanti la stazione dei treni per andare in fiera eravamo lì in macchina fermi in coda vicino la stazione dei treni ad un certo punto da un suv fermo davanti a noi dal lato passeggero è scesa una ragazza è partita a piedi. dopo due secondi, un’audi in coda a fianco alla mia, un’altra ragazza dal lato passeggero è scesa, è partita a piedi. dopo un attimo anche da una mercedes davanti, stessa cosa, un’altra ragazza partita. andavano in stazione, che magari perdevano il treno, ferme in coda non arrivavano più, son partite a piedi, mi è venuta su una tristezza, per quei poveri uomini piantati là in mezzo al traffico sui loro macchinoni,  mi sono immedesimato devono aver fatto tutti e tre un pensiero del tipo guarda qua con tutto quel che ho speso per comprare il macchinone non riesco neanche a portar la mia donna fino in stazione non servo a niente qui da solo in mezzo al traffico che vita infame. che io mi sono immedesimato, secondo me dentro i loro macchinoni stavano facendo questo pensiero tutti e tre, poveracci, mi dispiaceva. e ho anche detto alla signorina guarda lì, poveretti, tutti i soldi che han speso per il macchinone, non riescono neanche a portar la loro donna fino in stazione chissà come si sentono inutili. eh. poi si è smollata la coda siam ripartiti siamo andati avanti un po’, la signorina mi diceva che ore sono? siamo in ritardo? e io no tranquilla che ce la facciamo. e invece poco più avanti c’era un vigile avevan deviato la strada non si poteva più andar via dritti verso la fiera deviavano il traffico, e a far quella deviazione si doveva poi fare un giro più lungo per arrivare in fiera, con la signorina ci siam guardati, mi ha detto eh fermati qua che scendo, vado giù a piedi, se non non arrivo più. mi ha dato un bacio è scesa, è partita a piedi.