vietato dare da mangiare alle scimmie.
ormai son passati degli annetti, c’è stato un periodo che frequentavo una signorina che abita a milano. ogni tanto la cito ancora, mica per altro, è che mi dava degli spunti di riflessione interessanti. e allora c’erano delle volte che andavo a trovarla a milano, siccome sono una brutta persona ormai lo sanno tutti le prime volte neanche me ne rendevo conto giravo con lei per le strade di milano e mi veniva da dire delle cose come oh ma che città di merda che brutta vita guarda che facce tristi i milanesi. poi veniva a trovarmi lei a vittorio veneto dove vivo, io neanche ci facevo caso giravamo per vittorio veneto le dicevo delle cose come guarda come si sta bene senti che aria buona come son buoni i tramezzini del bar mica come a milano.
dopo due tre volte che me ne uscivo con questi discorsi su quanto fa cagare milano, la signorina che frequentavo mi aveva fatto notare che non dovevo mica sentirmi in dovere di convincerla che milano fa cagare, che lei a milano ci viveva perchè milano le piace da matti e in un posto in mezzo ai monti tipo vittorio veneto ci si sarebbe spaccata le balle dopo una settimana. e quindi, niente, ho preso atto della mia cafonaggine ho imparato la lezione, le ho chiesto anche scusa, avevo poi smesso con le mie tirate che milano fa cagare, cercavo altri argomenti.
ora son qui a milano per un servizio fotografico era da un po’ che non capitavo a milano mi ero dimenticato, questa mattina sono uscito dalla tangenziale mi avvicinavo al quartiere bovisa pensavo porcocane che traffico. poi guardavo le facce della gente lungo la strada pensavo guarda che facce tristi. poi guardavo le macchine parcheggiate da tutte le parti i palazzi grigi pensavo che città di merda.
solo che a fare sti pensieri mi è tornata in mente quella volta della signorina che abitava a milano ho pensato beh, aspetta a dire che milano è una città di merda, che ci son delle persone che a milano ci abitano per loro milano è una città bellissima, puoi mica sempre fare la figura del cafone. quando sono arrivato nel posto dove dovevo andare a fotografare son sceso dalla macchina ho visto un cartello fuori da una porta mi son detto no dai è impossibile.
che poi mi son sentito in dovere di chiedere informazioni, se era una roba messa lì per ridere o se era una cosa seria. no no, mi han detto, non è lì per far ridere.
e a questo punto mi va anche bene passare per cafone.
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