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sulla merdizzazione interiore.

qualche giorno fa ero in giro per conegliano sullo stradone che attraversa il centro, ero insieme al mio socio fotografo avevamo parcheggiato stavamo andando a piedi da un cliente. vestiti anche bene.
e stavamo parlando delle nostre cose ad un certo punto il mio socio fotografo dice aspetta un attimo che tiro su la catena alla bambina.
mi giro, c’era una mamma con una bimba avrà avuto quattro anni, indiane, avevano anche i loro vestiti tipici indiani, la mamma era lì che stava cercando di tirar su la catena a questa biciclettina rosa.
che io non le avevo nemmeno viste, il mio socio in un attimo è andato lì ha detto alla signora aspetti faccio io e si è messo a trafficare sulla biciclettina. mi son messo lì anch’io.
abbiam ribaltato la bici, io più che altro tenevo ferma la biciclettina e davo dei consigli.
che la catena era scesa sia dall’ingranaggio davanti che da quello dietro, poi la catena era protetta da un coso di plastica, è stata un’impresa un po’ complicata il mio socio ha tirato giù il coso di plastica tira e molla alla fine ce l’ha fatta, a rimettere apposto la catena tutto come nuovo.
la bimba era contenta, anche la mamma, ho detto alla bimba beh, dagli un bacio al mio socio fotografo, gli ha dato un bacino sulla guancia, ci hanno ringraziati, sono andate via.
ho guardato il mio socio fotografo, aveva tutte le mani nere di grasso della catena, ci siam guardati un attimo come dire ecco, le cose che succedono ai super eroi. c’era lì una fontanella, ha preso un po’ di terra dall’aiuola ha iniziato a sfregarsi le mani a lavarsi, è riuscito a pulirsi un po’, siamo poi andati dal cliente.
da tutta questa avventura, mi son venuti due pensieri, il primo, l’ammirazione per la naturalezza del gesto con cui il mio socio fotografo ha visto la mamma e la bambina in difficoltà e si è fiondato a dare una mano. non so come spiegarlo, è stato proprio un gesto paterno molto bello, sarà che il mio socio fotografo ha tre figli, magari certi istinti ti diventano spontanei immediati quando sei un papà. magari gli sarebbe venuto spontaneo e immediato anche se non aveva i tre figli, che il mio socio fotografo io lo devo dire è proprio una bella persona. però insomma, mi ha lasciato lì così fatto che non ci abbia pensato un attimo e si sia precipitato a imbrattarsi le mani di grasso.
e allora mi è venuto il secondo pensiero, che mi son sentito una merda. intanto perchè io la mamma e la bimba in difficoltà non le avevo nemmeno viste. e in effetti devo averle viste per forza, perchè erano lì dove stavamo camminando noi, e come le ha viste il mio socio fotografo devo averle viste per forza anche io. e quindi mi è venuto il dubbio che magari invece le ho viste, ma il mio cervello già proiettato sul dover andare vestito bene dal cliente, proiettato a pensare alle cose da dover dire al cliente eccetera, il mio cervello non me le abbia fatte notare, la mamma e la bambina. e poi mi son sentito ancora di più una merda per via del fatto che se anche il mio cervello me le avesse fatte notare, io non lo so se mi sarebbe venuto l’istinto spontaneo immediato di mettermi lì a tirar su la catena alla biciclettina.
che le cose come il rischiare di far tardi, di sporcarmi tutte le mani di grasso prima di andare da un cliente, io probabilmente avrei fatto finta di niente e avrei tirato dritto. e questo, ho pensato, deve essere il risultato di anni e anni di merdizzazione interiore. perchè così come ho il sospetto che in quel momento probabilmente avrei tirato dritto, ho anche la certezza che qualche anno fa non ci avrei pensato un secondo e mi sarei fiondato sicuramente ad aiutare la mamma e la bimba in difficoltà, anche se poi mi sporcavo le mani non sarebbe stato un problema.
e invece adesso forse lo sarebbe stato, un problema. questa cosa, del mio cervello che una volta era un cervello normale con degli istinti naturali spontanei e adesso si deve esser trasformato in una merda che dà la priorità al non sporcarmi le mani di grasso prima di andare da un cliente, mi ha fatto sentire uno schifo.
e oltre a sentirmi uno schifo, ho provato dell’invidia per l’istinto naturale spontaneo, paterno o non paterno non saprei dirlo, del mio socio fotografo.
poi ho pensato che è anche una cosa molto bella avere un socio fotografo così. sapevo già che di robe da insegnarci a vicenda ne abbiamo un bel po’, da un punto di vista strettamente fotografico, però ora so che lui ha da insegnarmi anche delle cose da un punto di vista strettamente legato alla capacità di stare al mondo.