deficiente.
io fino a un po’ di tempo fa avevo una piccola forma di paranoia, era bella perchè era una specie di mania di persecuzione al contrario. non so se riesco a spiegarla bene, ora ci provo. mi venivano pensieri tipo questi qui:
.se faccio il giornalista è solo perché sono raccomandato, e il caporedattore non ha il fegato per dirmi che scrivo troppo male e che sarebbe meglio se mi trovo un altro mestiere.
.quando faccio leggere i miei racconti alle morose, e poi mi dicono che son belli, è perché hanno le fette di salame sugli occhi, causa innamoramento, non si accorgono che le cose che scrivo fanno cagare.
.quando cristian, che per certe cose è un punto di riferimento, legge le mie cose, mi dice che gli garbano abbastanza, mi fa anche delle critiche costruttive, secondo me vorrebbe dirmi che è meglio se lascio perdere, e invece non me lo dice perché non ha il coraggio.
.domenica mi ha telefonato jeff, mi ha detto che l’ultimo racconto sulla globalizzazione che gli ho mandato non gli è piaciuto per niente. finalmente uno che mi dice le cose chiare e tonde. poi mi fa guarda è come se tu andassi in quinta coi giri del motore bassi, e invece dovresti andare in quarta coi giri alti. cosa voleva dire? preferivo se mi diceva che è meglio se lascio perdere, e invece, secondo me, alla fine gli è mancato il coraggio.
poi, oltre alle faccende relative alla scrittura, c’erano altri pensieri, del tipo:
.la mia morosa sta con me. cosa cavolo ci sta a fare con me, che io come moroso faccio abbastanza schifo, secondo me sta con me perché non se ne accorge che come moroso faccio schifo, secondo me questa qua è completamente matta.
.faccio le fotografie, avrò riempito le pareti di casa con le fotografie che ho fatto. la gente entra in casa, le guarda, dice: le hai fatte tutte tu? sono belle. secondo me mentono.
.gli amici che ho continuano a chiamarmi per uscire e andare in giro la sera. perché continuano a chiamarmi, che sono un orso antipatico? secondo me mi chiamano perché gli faccio pena.
ecco, erano pensieri più o meno così.
sai cosa? secondo me soffrivo della sindrome del deficiente. segui il ragionamento: secondo te un deficiente sa di essere deficiente? è probabile che non se ne renda conto. è concepibile che il deficiente sia candidamente convinto di essere normalissimo, e pensa che tutta la gente che gli sta attorno gli vuole bene come a una persona normale. lui non lo sa che le persone che gli stanno attorno si relazionano con lui e gli vogliono bene per tutta una serie di motivi che non sto a spiegare, ma ci siamo capiti. lui non lo sa che la gente lo tratta bene, lo asseconda, lo privilegia su certe cose solo perché è deficiente, e non perché abbia dei meriti particolari e bla bla bla. ecco, insomma, alla luce di queste considerazioni, mi sorgeva spontaneo questo dubbio: e se per caso io sono un deficiente e invece non me ne sono mai accorto? si spiegherebbe tutto. ecco perché la gente non mi dice in faccia che non so scrivere, che dovrei cambiare mestiere, che è meglio se vendo la macchina fotografica e compagnia bella.
tushietto, si chiama disturbo ossessivo-compulsivo, in particolare potrebbe essere del tipo “ossessioni pure” o del tipo “disturbo ossessivo-compulsivo da relazione”. va’ un po’ su internet che trovi un sacco di roba. ne so qualcosa…
15 ottobre 2009 alle 2:44 PM