shopping.
oggi mi è venuta fortissima la voglia di aspettare le sei, uscire dal lavoro e correre dal concessionario a comprare una moto.
il caso ha voluto che sia poi riuscito a trascinarmi fuori dalla sala posa solo verso le sette. è un periodo un po’ intenso, c’è veramente tanta roba da fotografare, oggi è andata per le lunghe.
e allora, cosa vuoi, a quel punto era tardi, son tornato dritto a casa.
ma mi è rimasto quel prurito, forte, mi sa che domani aspetto le sei esco dal lavoro e corro dal concessionario a comprarmi una moto.
quando c’è da sopperire a una mancanza umana ed emotiva, l’ego tende a suggerire l’acquisto di oggetti. e via di corsa a comprare chitarre dischi impianti stereo ad altissima fedeltà computer efficienti televisori giganteschi moto molto veloci.
mi diceva una mia amica che in fondo è normale, basta che questa cosa non diventi veramente compulsiva, e rendersi appunto conto che lo si sta facendo per premiarsi, aver coscienza dei propri disastri mentali.
io i miei disastri mentali li conosco alla perfezione, e sono anche ben cosciente del fatto che mi sto premiando per sopperire a delle mancanze umane ed emotive ogni volta che torno a casa con un’altra chitarra elettrica.
ma questa volta mi dà un fastidio enorme sapere che domani entro quest’ora conoscerò esattamente il valore in euro, fino all’ultimo centesimo, del mio disagio.
anche se potrei farne a meno, pagherò la moto a rate. così per uno o due anni, vedendo l’estratto conto, potrò ricordarmi almeno una volta al mese che sono una compulsivissima testa di cazzo esattamente come tutti gli altri.
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