il papà di una bimba di quasi tre anni.

settimana scorsa sono andato a ritirar la bici nuova, una ciclo cross. sarebbe una via di mezzo tra una bici da corsa e una mountain bike. solo che poi ho cambiato i freni e io che cerco di fare tutto da solo di solito mi smonto le macchine le bici i camperini ci sono però delle cose a volte stupide che dovrebbero essere basilari ma proprio non mi vengono.

tipo registrare i freni cantilever. non son capace, non c’è verso, quando faccio da solo va a finire che la bici o non frena o si mette a fischiare che sembra stiano arrivando i marziani.

non sapete cosa sono i freni cantilever, lo so. fa niente, non andate neanche a cercare su wikipedia che tanto per la roba che devo raccontare i freni cantilever sono ininfluenti.

e allora stamattina son partito di buon’ora da casa con questa bici che coi freni davanti fischiava, coi freni di dietro non frenava, sono andato dal meccanico delle biciclette a chiedergli se mi dava una registrata ai freni al volo. che a saperlo fare, è una roba da dieci minuti.

ero lì da lui in negozio stavamo chiacchierando questi dieci minuti mentre mi registrava i freni è spuntata da una porta sua figlia. che non ha neanche tre anni ancora non va all’asilo e ce l’ha lì un po’ la tiene la nonna un po’ la mamma un po’ gira per il negozio. che se arrivi e la trovi dell’umore giusto tu le dici buongiorno signorina mi scusi, starei cercando una bicicletta rossa per la mia morosa. e se lei ha l’umore giusto ti prende per mano e ti porta a vedere le biciclette da donna rosse e ti racconta per filo e per segno le qualità delle biciclette rosse.

e infatti anche oggi è saltata fuori questa bambina che non ha neanche tre anni e mentre stavo chiacchierando col suo papà che mi registrava i freni ero lì appoggiato sul bancone degli attrezzi mi guardavo intorno, questa bambina mi ha detto scusa ma cosa guardi?

mah, niente, stavo guardando un po’ gli attrezzi.

guarda che quelli sono gli attrezzi del mio papà non sono tuoi.

ah sì? e sai cosa faccio io? io gli attrezzi del tuo papà li tocco tutti quanti.

e con la punta del dito ho iniziato a toccare la roba che c’era sul bancone e dicevo boink boink boink boink ogni attrezzo che toccavo.

noooo non li puoi toccare!

ah sì? e io me ne frego e tocco anche te. e con la punta del dito le ho schiacciato il naso. ho detto boink.

e lei si è girata verso il suo papà che mi stava registrando i freni che era lì a un metro,

papi, questo signore mi ha toccata.

e mentre mi si gelava il sangue a sentir dire a una bambina il signore mi ha toccata, il suo papà si è messo a ridere mi ha detto pensa te, di sti tempi, che casino. che finché ce l’ho qui con me va benone, ma pensa quando mi tornerà a casa da scuola e mi dirà papi il signore mi ha toccata, e non avrò idea di cosa è successo, cosa dovrò fare?

ah non so. io credo che partirei col carro armato.

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