tu pensa il telaista.
son stato a bergamo lo scorso fine settimana, c’era in giro un disastro di gente che han riaperto l’accademia carrara.
sarebbe, l’accademia carrara, per i non bergamaschi, un bel posto pieno di opere d’arte. han fatto dei restauri è stata chiusa per credo degli anni, non so per quanto tempo di preciso perchè a bergamo non ci vivo da tanto non sono molto aggiornato sulle cronache locali dovrei documentarmi meglio ma il tempo a disposizione è sempre quel che è.
e niente, han riaperto l’accademia carrara per l’inaugurazione si entrava gratis lo scorso fine settimana c’era tutto un movimento di appassionati d’arte.
e mi è venuto in mente che quando a bergamo ci vivevo, per un po’ di tempo ho fatto il giornalista, scrivevo per una testata nazionale una volta mi avevano chiamato all’accademia carrara perchè avevano lì un taglio di fontana che era stato dedicato dall’autore lucio fontana al famoso ciclista felice gimondi, dovevo scrivere un articolo per il giornale.
ora, devo dire, comincio ad aver qualche dubbio sulla veridicità di questo racconto perchè mi ricordo che dietro al quadro di fontana c’era la dedica a gimondi, sono andato adesso su internet a cercare questa dedica ma non trovo nessuna notizia che metta insieme lucio fontana e felice gimondi, forse tutta questa storia me la sto inventando di sana pianta, e può essere che l’opera non era di fontana o il ciclista non era gimondi, chi lo sa.
comunque io mi ricordo così, che mi han chiamato, sono andato e c’era questo evento per cui mettevano in mostra all’accademia carrara un taglio di fontana dedicato a gimondi ed era presente all’evento felice gimondi in persona all’epoca sessantenne, se poi era lui e io mi ricordo bene la storia. grande assente lucio fontana aimè deceduto a comabbio il sette settembre millenovecentosessantotto. e io sto parlando di un evento avvenuto, sempre se non mi sto inventando tutto, nel duemilaeuno.
insomma, c’era questo evento con rinfresco a seguire e il direttore dell’accademia tutto orgoglioso presentava l’opera di fontana in presenza di gimondi. che io non è che lo conosca personalmente, felice gimondi, però me lo immagino molto ciclista. un po’ come dire molto calciatore, se vogliam capire cosa intendo.
infatti mi ricordo che era lì attonito, che presenziava all’evento e aveva la faccia di quello che si è perso al supermercato.
e quando ad un certo punto il direttore dell’accademia ha ceduto la parola a gimondi chiedendogli di dire due parole, io adesso son passati degli anni, non ricordo assolutamente cosa ha detto gimondi, ricordo che ha detto qualcosa di imbarazzato, il succo era mah, sì, io non me ne intendo molto di arte comunque son molto orgoglioso che fontana mi abbia dedicato quest’opera.
oggi mi è tornato in mente questo evento che ha avuto luogo ormai quindici anni fa e non sono nemmeno sicuro che si trattasse di fontana e di gimondi però mi son detto sarebbe stato bello se gimondi quando gli chiedevano di dire qualcosa prendeva il microfono e con la sua praticità da ciclista, da uomo votato alla fatica del corpo e non all’arte, diceva beh, pensa il suo telaista, di fontana.
come? gli avrebbe chiesto il direttore dell’accademia carrara.
no, dico, quello che a fontana gli preparava i telai, le tele, con il legno e la tela.
e allora?
eh, dico, poveraccio, secondo me mica gli stava dietro, a fontana, avrà dovuto lavorare come un matto, non faceva in tempo a preparargli le tele e a consegnargliele che già fontana le aveva trasformate tutte in opere d’arte, era velocissimo.