una cosa da chitarristi.
tra le varie cose che faccio, suono la chitarra in un paio di gruppi.
uno di questi gruppi, dopo due tre annetti di furore, si è sciolto ieri sera. che il nostro cantante gli ha preso un colpo di genio si è licenziato dal lavoro, anche la sua morosa si è licenziata dal lavoro, prendono e partono vanno in giro per il mondo a godersi la vita.
e li invidio anche tanto, che son degli anni che dico che vorrei piantar tutto vendere tutto e andarmene via viaggiare e andare a veder se trovo delle cose interessanti da qualche altra parte, che qui certe volte mi sembra tutto marcio tutto un fastidio tutta una tassa da pagare.
comunque ieri sera il mio cantante e la sua morosa hanno fatto una festa di addio, di arrivederci, hanno invitato i loro amici i loro colleghi suonava un gruppo a intrattenere la gente, una bella band che fanno i pezzi anni ottanta tipo enola gay, big in japan, son bravi a suonare.
e poi ad un certo punto abbiam suonato quattro pezzi anche noi. non un concerto intero, che il cantante nostro aveva da stare appresso ai suoi amici, ai suoi ospiti, mica potevamo suonare tutta la sera, abbiam fatto quattro pezzi giusto per dire che era l’ultima volta che suonavamo e pavoneggiarci un po’ con i presenti, che a suonare siam bravi abbiamo sempre avuto una bella spinta.
se adesso vi aspettate che scrivo una cosa strappalacrime, che mi dispiace che si sia sciolto il gruppo, che è stata un’emozione forte che alla fine ci siamo abbracciati tutti piangendo, ecco, no.
che siam tutti contenti che si sia sciolto il gruppo, non facevamo mai date, nessuno aveva mai voglia di sbattersi per cercare posti in cui suonare, e anche quando suonavamo in giro non veniva comunque quasi mai nessuno a sentirci. e poi abbiam tutti una vita incasinata, le serate della settimana tra una roba e l’altra siam sempre impegnati, è difficile riuscire a far tutto. e invece da adesso in poi il martedì sera siamo liberi di fare le nostre cose.
ecco, quello che volevo scrivere è che dovete sapere che io, pur essendo ormai trentanni che suono la chitarra, non son mica tanto bravo a suonarla. anzi. diciamo che sono un po’ una schiappa. non ho mai preso lezioni ho fatto tutto da solo e neanche mi applico più tanto sullo strumento, un ragazzetto che studia seriamente da due tre annetti mi fa tranquillamente un culo così.
però c’è una cosa da dire che è importante. che pur non essendo tanto bravo a suonare, una roba che son sempre stato bravissimo è avere un bel suono. che per chi non sa le faccende chitarristiche, indipendentemente dal saper suonare male o bene, la chitarra elettrica non è mica come il pianoforte a coda. che se spendi centomila euro ti porti a casa uno steinway e ha un suono bellissimo, se invece sei povero spendi settecento euro compri uno yamaha e ti accontenti. lì è facile. è solo una questione di ricchezza. e lo strumento è quello, finisce lì. al massimo il suo suono varia a seconda della stanza in cui lo metti, ma non facciamola troppo complicata, avete capito cosa intendo.
La chitarra elettrica invece è una roba un po’ diversa. che c’è la chitarra con tutte le sue componenti le corde i legni i pickup l’hardware, i pedali con gli effetti, l’amplificatore, i cavi di collegamento, tutto un delirio di scemate che concorrono a dare un suono, che può esser bello o brutto. e se c’è una cosa che posso dire senza finta modestia, le mie chitarre che due me le son fatte io una l’ha fatta il mio amico liutaio, i miei pedali che ormai ho eliminato quasi tutto ne è rimasto uno solo, i miei cavi, il mio amplificatore, io ho sempre avuto un gusto per come mettere insieme la roba, una logica, un modo di usare lo strumento in relazione all’amplificatore, una passione, ho sempre messo insieme un’attrezzatura per suonare che con rispetto parlando butta fuori un suonone che spacca il culo. e non è mica mai stata roba costosa, come uno steinway.
ecco, quello che volevo dire, alla fine dei miei concerti arriva sempre qualcuno a dirmi oh vecchio avevi un suono esagerato.
mai nessuno che mi abbia detto oh vecchio che bravo che sei a suonare.
che bravo, non è mai successo. che bel suono, tutte le volte.
e allora, ieri sera, dicevo, abbiam suonato questi quattro pezzi. stava suonando l’altro gruppo, han fatto una pausa, siam saliti noi abbiamo usato a scrocco i loro amplificatori. che in queste situazioni per far prima si fa con quello che c’è, ti porti la tua chitarra il tuo cavo e ti attacchi all’amplificatore dell’altro chitarrista.
in mezzo minuto ho regolato l’amplificatore di quell’altro come piace a me, che gli amplificatori han tutte le loro regolazioni alti medi bassi volume riverbero quelle cose lì, le manopoline da girare.
e abbiam suonato le nostre quattro canzonii.
poi abbiam finito abbiam lasciato posto all’altro gruppo mentre si avvicinava l’altro chitarrista, quello che gli avevo usato l’amplificatore a scrocco gli ho detto scusa sai che ti ho cambiato un po’ le regolazioni.
eh no, mi ha detto lui. adesso invece mi spieghi bene bene come lo hai regolato, che avevi un suono della madonna io un suono così non l’ho mai sentito.