tira vento anche stasera.
sto scrivendo poco. qualche riga buttata qui e là quando proprio non posso farne a meno. ma cose lunghe non ne scrivo ormai da un po’.
ora, ammesso che i miei ritmi scrittori possano interessare ben poco ai più, io mi trovo a dar loro una certa importanza.
come mi è capitato di dichiarare recentemente, in un momento in cui ero in vena di dire delle banalità, tutti i gesti artistici, in modo particolare i miei, anche se definire artistici i miei gesti mi infastidisce, tutti i gesti artistici nascono essenzialmente da una situazione di disagio. nella stessa occasione ho dichiarato anche che quando uno sta bene in genere va in giro a far casino e a bere le birre, mica sta a casa a scrivere libri o testi di canzoni. fisicamente gli manca il tempo, a uno che sta bene, per fare queste cose artistiche. quando invece uno sta male, che è a disagio, gli passa la voglia di uscire a far casino e a bere le birre, sta a casa a far macerare il cervello. e a stare a casa a macerare, stai pur certo che lo trova il tempo per mettersi lì a scrivere, che le cose da scrivere hanno tutto il tempo per entrargli in testa e mettersi in ordine in frasi di senso compiuto.
e allora, ultimamente ho scritto proprio poco. è perchè sto bene. tanto. che nella mia vita son successe tutte delle cose che mi hanno rimesso in piedi, negli ultimi due o tre mesi son stato in giro tutto il tempo a far casino a bere le birre, mi è mancato il tempo per scrivere. mi tocca ammetterlo, in tutta la mia vita sono poche le volte che mi ricordo di essermi sentito così.
e invece, chi se l’aspettava, questa sera, son capitati un paio di piccoli eventi che mi hanno messo momentaneamente a disagio. che appena l’ho sentito arrivare, il disagio, poco fa, mi son detto e no dai cazzo no no no, non ora che va tutto bene. poi, invece, ho pensato anche, dai che ne approfittiamo, stasera è la volta buona che riesco a scrivere un po’ più di due righe.
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